Credito d’imposta transizione 5.0

Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un’iniziativa innovativa, volta a incentivare le imprese di ogni settore e dimensione ad abbracciare la digitalizzazione e la transizione ecologica attraverso un credito d’imposta dedicato. Questo programma mira a stimolare gli investimenti aziendali in tecnologie digitali avanzate e soluzioni sostenibili, promuovendo così la modernizzazione e la sostenibilità delle attività produttive.

Per supportare le piccole e medie imprese (PMI) nell’accesso a questo incentivo, abbiamo sviluppato una guida chiara ed esaustiva. Questa risorsa contiene tutte le informazioni essenziali e alcuni esempi pratici, offrendo un percorso semplificato per comprendere e sfruttare al meglio il sistema di credito d’imposta. L’obiettivo è facilitare l’adozione di pratiche innovative e sostenibili, favorendo così un progresso armonioso verso un futuro più verde e tecnologicamente avanzato per le aziende italiane. Andiamo ad esplorare nel dettaglio cos’è il credito d’imposta transizione 5.0, chi può beneficiarne, la misura dell’agevolazione e come presentare la domanda.

Credito d’imposta transizione 5.0: che cos’è

Il credito d’imposta transizione 5.0 è un’agevolazione fiscale destinata alle imprese che investono in tecnologie avanzate per la digitalizzazione e la sostenibilità. Questo incentivo è parte del Piano Nazionale di Transizione 5.0, che mira a favorire la trasformazione digitale delle aziende italiane, rendendole più competitive a livello globale. Le tecnologie ammesse comprendono, tra le altre, l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose (IoT), la robotica avanzata e la cybersecurity.

Non tutte le imprese possono beneficiare del credito d’imposta transizione 5.0. Sono escluse le aziende che operano in settori considerati non strategici o che non rispettano determinati criteri di sostenibilità. Inoltre, le imprese con contenziosi fiscali non risolti o con situazioni finanziarie critiche potrebbero non essere ammesse all’agevolazione. È fondamentale che le aziende verifichino attentamente i requisiti prima di presentare la domanda.

Credito d’imposta transizione 5.0: tipologie ed entità dell’agevolazione

La misura del credito d’imposta varia a seconda della tipologia di investimento e delle dimensioni dell’impresa. In generale, le piccole e medie imprese (PMI) possono ottenere una percentuale di credito d’imposta più elevata rispetto alle grandi aziende. Gli investimenti in ricerca e sviluppo, formazione e tecnologie verdi sono particolarmente incentivati. L’importo del credito d’imposta può coprire una parte significativa delle spese sostenute, rendendo più accessibili gli investimenti necessari per la transizione digitale.

Pertanto, il credito d’imposta può arrivare fino al 45% del valore dell’investimento.

Aliquote di base: Il credito d’imposta è strutturato su diverse aliquote, applicabili in base alla riduzione dei consumi energetici ottenuta attraverso l’investimento:

  • 35% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, se si riducono i consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3% o dei processi di almeno il 5%;
  • 15% per la quota di investimenti compresa tra 2,5 e 10 milioni di euro;
  • 5% per la quota di investimenti tra 10 e 50 milioni di euro, che rappresenta il limite massimo annuale per impresa.

Incrementi delle aliquote: Le aliquote aumentano se si ottiene una maggiore riduzione dei consumi energetici:

  • 40%, 20% e 10% per una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 6% o dei processi superiore al 10%.
  • 45%, 25% e 15% per una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 10% o dei processi superiore al 15%.

Aliquota Massima: l’aliquota può arrivare fino al 63% a condizione che:

  • L’investimento riguardi beni 4.0 che assicurino un risparmio energetico minimo come indicato;
  • Gli investimenti siano effettuati negli anni 2024 e 2025;
  • L’impianto fotovoltaico sia prodotto nell’Unione Europea e abbia un’efficienza energetica di almeno il 21,5%.

Queste agevolazioni mirano a incentivare le imprese a investire in tecnologie avanzate e soluzioni energeticamente efficienti, promuovendo così la sostenibilità e l’innovazione.

Utilizzo del credito d’imposta

Il credito d’imposta può essere utilizzato esclusivamente in compensazione tramite il modello F24, a partire da cinque giorni dopo che il GSE ha trasmesso l’elenco delle imprese beneficiarie all’Agenzia delle Entrate e fino al 31 dicembre 2025.

Qualora l’ammontare del credito non sia completamente utilizzato entro il 31 dicembre 2025, il residuo può essere riportato in avanti e suddiviso in cinque quote annuali di pari importo. Entro il 2 aprile 2024, a 30 giorni dall’entrata in vigore del Decreto Legge PNRR, verrà pubblicato il Decreto attuativo che specificherà:

  • Il contenuto, le modalità e i termini di trasmissione delle comunicazioni, delle certificazioni e di eventuale ulteriore documentazione;
  • I criteri per determinare il risparmio energetico ottenuto;
  • Le procedure per l’usufrutto del credito d’imposta e per i controlli correlati;
  • I requisiti dei soggetti autorizzati a rilasciare le certificazioni ex ante ed ex post.

Questi passaggi sono fondamentali per garantire una gestione trasparente ed efficace del credito d’imposta, assicurando che le imprese possano beneficiare pienamente degli incentivi per la transizione energetica e digitale.

Credito d’imposta transizione 5.0: come presentare la domanda

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha delineato un percorso strutturato per controllare e monitorare la riduzione dei consumi energetici. Inizialmente, le imprese devono prenotare il contributo presso il GSE presentando un progetto dettagliato dell’investimento previsto. Come riportato nelle nostre news, le imprese sono ora obbligate a confermare questa prenotazione entro 30 giorni dal ricevimento della conferma da parte del GSE. La conferma deve includere la comunicazione dell’effettuazione degli ordini accettati dal venditore e il pagamento di un acconto di almeno il 20% entro il termine stabilito, per evitare la perdita del beneficio.

Le imprese devono produrre una certificazione ex ante, rilasciata da un valutatore indipendente, che descrive il progetto di investimento, calcola il costo e stima la riduzione dei consumi energetici prevista. Questa certificazione deve essere presentata secondo le modalità e tempistiche stabilite dal decreto attuativo di prossima pubblicazione. La stima contenuta nella certificazione ex ante deve essere confermata comunicando l’avvio dell’investimento.

Per utilizzare il credito d’imposta, l’impresa deve inviare al GSE una rendicontazione periodica, comunicando sistematicamente l’avanzamento dell’investimento agevolato. Al termine dell’investimento, l’impresa deve comunicare il completamento inviando una certificazione ex post. Sia le certificazioni ex ante che ex post devono essere rilasciate da soggetti autorizzati, e i costi sostenuti per ottenerle sono considerati spese ammissibili nell’ambito del programma Transizione 5.0.

È consigliabile rivolgersi a consulenti esperti per garantire che la richiesta sia completa e corretta, aumentando così le possibilità di approvazione.

Il credito d’imposta transizione 5.0 rappresenta un’opportunità unica per le aziende italiane di innovare e crescere in un mercato sempre più competitivo. Investire in tecnologie avanzate non solo migliora l’efficienza operativa, ma contribuisce anche a una maggiore sostenibilità ambientale, in linea con gli obiettivi europei e globali di sviluppo sostenibile.

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