Credito d’imposta ZES

Il credito d’imposta ZES è un’agevolazione fiscale pensata per incentivare gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES). Queste aree, create per favorire lo sviluppo economico e la competitività, possono offrire dei vantaggi significativi alle imprese che decidono di investire al loro interno.

Il credito d’imposta permette alle aziende di ridurre le imposte da pagare, aumentando così la liquidità disponibile per ulteriori investimenti. Ma come funziona il credito d’imposta? Andiamo ad esplorare tutte le caratteristiche principali del credito d’imposta ZES, quali sono le percentuali di agevolazione, le modalità di utilizzo e di presentazione della domanda di ammissione.

Credito d’imposta ZES: gli investimenti ammissibili

Per poter beneficiare del Credito d’imposta ZES, le imprese devono effettuare investimenti specifici all’interno delle Zone Economiche Speciali. Gli investimenti ammissibili includono l’acquisto di beni strumentali nuovi, come macchinari, impianti e attrezzature, che siano direttamente collegati all’attività produttiva svolta nell’area ZES. Inoltre, sono considerati ammissibili anche gli investimenti in infrastrutture aziendali, finalizzati al miglioramento e all’ampliamento della capacità produttiva.

Credito d’imposta ZES: percentuale di agevolazione

La percentuale del Credito d’imposta ZES varia a seconda della regione in cui si trova la Zona Economica Speciale. In generale, le regioni del Sud Italia offrono agevolazioni più elevate rispetto ad altre aree del paese, al fine di stimolare maggiormente lo sviluppo economico. Le percentuali possono variare dal 15% fino al 50% dell’investimento effettuato, con specifiche soglie e limiti stabiliti per ogni regione.

Il credito d’imposta è calcolato sulla base delle percentuali massime consentite dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 per le grandi imprese, con le seguenti specifiche:

  • Per gli investimenti effettuati nelle Regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, il credito d’imposta copre il 40% dei costi sostenuti per gli investimenti ammissibili;
  • Per gli investimenti realizzati nelle Regioni Basilicata, Molise e Sardegna, il credito d’imposta è pari al 30% dei costi sostenuti per gli investimenti ammissibili;
  • Per gli investimenti effettuati nei territori identificati come destinatari del fondo per una transizione giusta nelle Regioni Puglia e Sardegna, il credito d’imposta è rispettivamente del 50% e del 40%, come stabilito nella Carta degli aiuti a finalità regionale vigente;
  • Per gli investimenti realizzati nelle zone assistite della Regione Abruzzo, come delineato dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, il credito d’imposta è del 15% dei costi sostenuti per gli investimenti ammissibili.

Credito d’imposta ZES: modalità di utilizzo

Le imprese che desiderano usufruire del credito d’imposta devono seguire precise modalità di utilizzo. Innanzitutto, è necessario presentare una domanda all’Agenzia delle Entrate, allegando tutta la documentazione richiesta che attesti l’ammissibilità degli investimenti. Una volta ottenuto il credito, questo può essere utilizzato esclusivamente in compensazione dei debiti fiscali tramite il modello F24. È importante rispettare i termini e le condizioni stabiliti per evitare eventuali sanzioni o la perdita del beneficio fiscale.

L’utilizzo è consentito a partire dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate e, comunque, non prima della data di realizzazione dell’investimento. L’eventuale aumento del credito, risultante dalla rideterminazione della percentuale, diventa utilizzabile dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento.

Credito d’imposta ZES: modello e regole

Le imprese che intendono usufruire del contributo sotto forma di credito d’imposta per gli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024, relativi all’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive esistenti o di nuova installazione nelle ZES unica, devono inviare una specifica comunicazione. Questa ZES unica comprende le zone assistite delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La comunicazione deve essere inviata esclusivamente in modalità telematica, sia direttamente dal beneficiario sia tramite un intermediario autorizzato.

La trasmissione della comunicazione avviene utilizzando il software “ZES UNICA”, disponibile gratuitamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Dopo l’invio, entro cinque giorni, viene rilasciata una ricevuta che attesta l’avvenuta presa in carico della comunicazione o, in caso di scarto, ne indica le motivazioni.

La ricevuta viene messa a disposizione del trasmittente nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. La Comunicazione è considerata tempestiva se inviata entro la scadenza e nei quattro giorni precedenti, anche se scartata, purché venga ritrasmessa entro cinque giorni solari successivi alla scadenza. Le Comunicazioni inviate oltre i termini stabiliti sono rifiutate.

La comunicazione viene scartata se:

  • Il richiedente non ha una partita IVA attiva al momento dell’invio;
  • Gli estremi delle fatture elettroniche indicate non corrispondono ai dati nella banca dati dell’Agenzia delle Entrate;
  • I codici attività e catastali del comune delle strutture produttive non corrispondono a quelli comunicati.

Dal 31 luglio 2024 al 17 gennaio 2025, per utilizzare il credito d’imposta, il beneficiario deve presentare una o più comunicazioni integrative utilizzando il modello specifico. L’ultima comunicazione integrativa validamente trasmessa sostituisce tutte le precedenti.

Come si utilizza il credito d’imposta ZES?

Una volta ottenuto, il credito d’imposta ZES può essere utilizzato per compensare i debiti fiscali dell’impresa. Questo significa che, anziché pagare le imposte dovute, l’azienda può utilizzare il credito per ridurre l’importo da versare. Il credito può essere utilizzato in compensazione dei vari tributi e contributi (imposte sui redditi, contributi previdenziali e assistenziali, IVA) tramite il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici, seguendo le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate. È importante indicare correttamente il codice tributo specifico per il credito d’imposta ZES Unica.

È altresì essenziale mantenere tutta la documentazione relativa agli investimenti e all’utilizzo del credito d’imposta, poiché potrebbero essere soggetti a controlli da parte delle autorità fiscali. La documentazione dovrebbe includere fatture, contratti di acquisto, e qualsiasi altro documento rilevante.

Come abbiamo visto, il credito d’imposta ZES rappresenta un’importante opportunità per le imprese che operano nelle Zone Economiche Speciali, offrendo significativi vantaggi fiscali e supporto allo sviluppo economico locale. Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, è consigliabile consultare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate e rivolgersi a un commercialista o a un consulente fiscale esperto in agevolazioni fiscali e crediti d’imposta per assicurarsi di sfruttare al meglio questa opportunità e di rispettare tutte le normative vigenti.

Inoltre, verifica le normative specifiche e gli aggiornamenti relativi al credito d’imposta ZES sul sito dell’Agenzia delle Entrate e sui portali delle Zone Economiche Speciali. Seguendo questi passaggi e i consigli degli esperti in materia fiscale, è possibile che anche la tua impresa possa beneficiare del credito d’imposta e contribuire così attivamente allo sviluppo economico delle aree designate.

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